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lunedì 28 marzo 2011

La generazione del rullino

Non ci avrei scommesso, eppure sono riuscita a sopravvivere alla settimana appena trascorsa.
Ora sono qui in completo relax, Ligabue in sottofondo e i tasti del pc che aspettano di essere battuti per raccontare questa piccola storia.
Vorrei dedicare questo spazio alla fotografia, una passione che coltivo in sordina.
In prima elementare i miei genitori mi hanno regalato la loro macchina fotografica; per me era un evento senza pari. Il mio primo rullino un'emozione indescrivibile. Ovviamente a 6 anni il mio sogno era diventare una fotografa e girare il mondo anche se in quel momento mi limitavo a fotografare fiorellini e coccinelle nel mio giardino o a documentare le gite scolastiche. Tutt'ora porto sempre con me la mia digitale, in particolare ho un debole per i paesaggi e il mare, passerei ore a fare fotografie sulla spiaggia.

Come dicevo prima però coltivo questa mia passione in sordina, ho qualche nozione di fotografia ma non sono assolutamente un'esperta e non ho la presunzione di definirmi tale; anzi mi sono sempre rimproverata di non aver ancora seguito un corso per imparare veramente questa arte; per fortuna l'anno prossimo frequenterò un interessantissimo laboratorio di fotografia all'università e direi che si può considerare un primo passo. Non possiedo nemmeno nessuna reflex bensì ho una normalissima compatta, non mi posso proprio permettere di spendere 400€ ora come ora.
Quindi nonostante alcuni di voi possano considerarmi un'inetta, senza gli strumenti adatti e priva di competenze sufficienti per interessarmi di fotografia, vorrei condividere con voi qualche fotografia che mi ha particolarmente colpita di Elliott Erwitt, un famoso fotografo nato a Parigi nel 1928 ed emigrato poi negli Stati Uniti. Il suo lavoro mi affascina e mi fa sorridere nello stesso tempo; quando guardo queste fotografie non vedo solo i soggetti della quotidianità che immortala in modo così originale ma riesco a percepire sentimenti ed emozioni, vengo travolta da una realtà acuta e pungente e la mia mente si perde cercando di immaginare quale storia si nasconde dietro ad ogni scatto.













Ed ecco perchè amo la fotografia, nessuno poteva esprimerlo meglio:

"The best thing about a picture is that it never changes, even when the people in it do"
Andy Warhol

martedì 15 marzo 2011

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Ieri mentre andavo all'università hanno trasmesso alla radio l'inizio del documentario sull'ambiente di Al Gore "Una scomoda verità" che mi ha molto colpito; vi riporto qui la prima parte:
‎..Guardi quel fiume scorrere dolcemente, ti accorgi delle foglie agitate dal vento, ascolti gli uccelli, le rane arboricole che gracidano e in lontananza senti una mucca, l’erba ti sfiora, lungo gli argini dei fiumi si forma del fango; c’è pace, è tutto tranquillo e all’improvviso qualcosa si smuove dentro di te e devi respirare profondamente per riuscire a dire:"tutto questo sparirà"..
Mi sento così piccola e impotente rispetto a tutto quello che sta accadendo in Giappone...
L'11 marzo non me la sono sentita di scrivere un post dedicato alla tragedia, i telegiornali ne parlavano e ne parlano tutt'ora abbondantemente ma soprattutto non trovavo le parole adatte per esprimere come mi sento senza risultare banale e ipocrita davanti al dramma che stanno vivendo queste persone.
Dopo la catastrofe naturale come ben saprete, quasi come beffa si è aggiunto anche il terrore per il possibile rischio nucleare; non voglio dilungarmi però, credo che un pensiero vero e sentito sostituisca mille parole, anche se so che purtroppo non servirà certo a ricostruire le case.
Dobbiamo continuare a tenere viva la speranza e per chi volesse dare un piccolo aiuto materiale vi lascio il link della Croce Rossa Italiana dove sono state attivate varie modalità di raccolta fondi
http://cri.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6848. So lo scetticismo che ruota intorno a queste iniziative ma trattandosi dell Croce Rossa, confido che i soldi che doniamo, anche siano i 2€ di un sms, arrivino dove devono.
Io sto cercando di tenermi costantemente aggiornata il più possibile ma è difficile valutare le informazioni attendibili o meno perchè come sapete le varie fonti di informazione tendono a drammatizzare più del dovuto o viceversa a sminuire le situazioni per comodità; quindi per chiunque sia interessato vi lascio il link della tv giapponese, è in inglese ma mi hanno assicurato la veridicità delle notizie: http://www.ustream.tv/channel/nhk-world-tv

sabato 12 marzo 2011

Daffodils

E' un pò di tempo che continua a frullarmi per la testa questa poesia di William Wordsworth, la trovo magnifica e la vorrei condividere con voi. Ogni volta che la leggo mi sembra quasi di trovarmi li, in quel posto incantato che il poeta riesce così magicamente a descrivere, sembrerà magari sciocco ma riesco ad avvertire il senso di pace e a provare ogni singola sensazione racchiusa in questi versi. Spero che anche a voi possa suscitare le stesse emozioni :)


I wandered lonely as a cloud 
That floats on high o'er vales and hills, 
When all at once I saw a crowd, 
A host, of golden daffodils; 
Beside the lake, beneath the trees,
Fluttering and dancing in the breeze.
 

Continuous as the stars that shine 
And twinkle on the Milky Way, 
They stretched in never-ending line 
Along the margin of a bay:
Ten thousand saw I at a glance, 
Tossing their heads in sprightly dance. 

The waves beside them danced; but they 
Out-did the sparkling waves in glee: 
A poet could not but be gay,
In such a jocund company: 
I gazed—and gazed—but little thought 
What wealth the show to me had brought: 

For oft, when on my couch I lie 
In vacant or in pensive mood,
They flash upon that inward eye 
Which is the bliss of solitude; 
And then my heart with pleasure fills, 
And dances with the daffodils. 




giovedì 3 marzo 2011

Paris #4 [Last act]

E' un periodo decisamente folle, pieno di impegni e lunedì ricominciano persino le lezioni! Ora però la smetto di lamentarmi e passo finalmente a parlarvi ancora una volta, l'ultima promesso, di Parigi. Con questo post concluderò il racconto di questo viaggio che porterò sempre nel mio cuore.
Come vi avevo anticipato oggi il tema centrale è la Senna, il quieto ma maestoso fiume che attraversa la città sulle cui sponde si possono fare tranquille passeggiate e trovare artisti di strada o pittori. Inizialmente non era in programma di fare il classico giro con gli appositi battelli, ad essere sincera la trovavo una cosa palesemente turistica e troppo costosa; mi sbagliavo.
La mattina del martedì dovendo prendere l'aereo nel pomeriggio ci volevamo limitare a salire finalmente sulla torre di Notre Dame ma come vi ho già raccontato, il fato ci è stato avverso e la torre era chiusa per sciopero del personale! Quindi non potendo allontanarci più di tanto abbiamo deciso di sfruttare la mattinata di sole e per 13€ a testa siamo saliti sulla navetta "Batobus"; gli scali sono 8: Notre Dame, Jardin des plantes, Hotel de Ville, Louvre, Champs-Elysèes, Tour Eiffel, Musèe d'orsay e St.germain-des-Près. Per ogni fermata il personale da una piccola spiegazione in 4 lingue di quello che si troverà scendendo;
avendo già girato praticamente tutto io e il mio ragazzo siamo sempre rimasti a bordo ma il bello di questo servizio è che con un solo biglietto è possibile salire e scendere quando si desidera per tutto l'arco della giornata e usare il battello come mezzo di trasporto per visitare la città e spostarsi da un luogo d'interesse all'altro.



Ora inserisco ancora qualche foto che ho fatto dal battello e poi direi che vi ho detto tutto!
Spero di essere stata abbastanza chiara ed esauriente, di aver dato un piccolo aiuto a chi vuole visitare questa splendida città oppure di aver rievocato bei ricordi a chi invece ci è già stato ed ha lasciato li un pezzettino di cuore. Sperando quindi di avervi trasmesso un pò della magia di Paris, vi saluto e aspetto sempre vostri commenti! (Ah ovviamente per qualsiasi domanda chiedete pure!)



                                        


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