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domenica 30 gennaio 2011

Audrey's life [Part one]

E come avevo premesso, ecco la prima parte della breve biografia di Audrey Hepburn, donna simbolo di eleganza e classe, dall'animo nobile e pieno di amore per il prossimo che nonostante il successo ha saputo mantenere; disse: "il successo è come raggiungere un traguardo importante e rendersi conto di essere sempre esattamente la stessa."
Nasce il 4 maggio 1929 a Bruxelles; 21 giorni dopo la nascita si ammala di pertosse, evento che intacca per sempre la sia salute e di cui conserverà sempre gli strascichi .  La madre, donna forte e autorevole le insegna i valori del duro lavoro e dell'onestà, i genitori decidono infatti di impartirle un'educazione vittoriana; la stessa Audrey disse: "da bambina mi hanno insegnato che non bisogna attirare l'attenzione e ancora meno dare spettacolo di sé.. e io mi sono guadagnata da vivere facendo questo." Il padre l'abbandona a soli 6 anni così lei e la madre devono imparare a sopravvivere da sole in un clima di guerra, scoppiata il 3 settembre 1939, con poco cibo e senza denaro. Audrey scopre proprio in questo periodo la passione per la danza, inizia così a frequentare una scuola e ottiene ottimi risultati.
Durante la guerra tutte le proprietà e i beni della famiglia vengono confiscati dai nazisti; Audrey da il suo piccolo contributo trasportando messaggi cifrati in bicicletta per aiutare la resistenza. In questi anni assiste allo spaventoso rito della deportazione e soffre di malnutrizione, è così fragile da non poter danzare. Per sfuggire a un soldato tedesco si rifugia in una cantina umida e buia per quasi un mese, senza viveri contrae l'itterizia, seguita da asma, anemia ed edema.
Il giorno della liberazione, il 5 maggio 1945, Audrey ha 16 anni ed è questa al prima volta in cui conosce l'antenato dell'Unicef, l'Unra ; arrivano pacchi di cibo e vestiario come per miracolo e ne rimane profondamente colpita. A causa della guerra e della malnutrizione, per le quali ha dovuto interrompere le lezioni di danza, e della sua alta statura si trova costretta a rinunciare al sogno di diventare prima ballerina quindi, spinta dal bisogno di soldi, accetta il primo lavoro che le viene proposto senza neanche sapere di cosa si tratta: una parte in "Salsa Tartara".

sabato 29 gennaio 2011

Piccola parentesi

Mi sono svegliata stamattina con mille impegni per la giornata ma poi aprendo le pagine delle news non ho potuto fare a meno di notare un'articolo di un professore della mia università, con cui tra l'altro l'anno scorso ho tenuto l'esame di tecniche espressive; metto qui il link: http://www.notiziariodelleassociazioni.it/news/blog/2011/01/28/il-professor-gaspari-in-difesa-di-scienze-della-comunicazione/.  E' un articolo in risposta all'intervento del ministro Gelmini (eviterò le classiche polemiche promesso) a Ballarò, puntata dell'11 gennaio se non sbaglio di cui vi metto qui un estratto breve ma decisivo direi -> http://www.youtube.com/watch?v=aABvHlUaQ84
Premetto che solitamente non seguo questo programma ma visto l'argomento mi sono sentita presa in causa e quindi in dovere di informarmi maggiormente. Frequento una branchia di scienze della comunicazione, il mio sogno è sempre stato lavorare nelle pubbliche relazioni e organizzare eventi. Mi sto impegnando per ottenere questo risultato anche se quando ho intrapreso il mio percorso universitario ero a conoscenza delle voci che giravano su scienze della comunicazione. Dati alla mano però, contrariamente a quello che dice il ministro, il 48.3% dei laureati triennali trova la propria collocazione nel mondo del lavoro entro 12 mesi!
Ora non voglio dilungarmi, so che non sarà questo post a far cambiare le cose e probabilmente la maggior parte di chi deciderà di dargli importanza non finirà nemmeno di leggere l'articolo del professore in quanto lo ammetto, è piuttosto lungo. Però mi sono sentita in dovere, avendo un piccolo spazio su questa grande rete che è internet, di dedicare due righe alla questione che in questo momento di svolta per la mia vita e di crisi dell'economia sento particolarmente vicina.

venerdì 28 gennaio 2011

Iniziamo da Lei.




"..Vuoi sapere qual'è la verità sul tuo conto? sei una fifona, non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perchè questa è la sola maniera di poter essere felici.."
Colazione da Tiffany

Audrey.
Come si sarà ormai capito è una mia grande passione; sono ammaliata dalla stupenda persona che era e grazie a lei ho scoperto il potere del cinema d'altri tempi, purtroppo ormai dimenticato dalle generazioni più giovani.
Ho pensato di scrivere una serie di post in cui condividere con voi e raccontarvi le tappe più importanti della sua vita, dall'infanzia alla Audrey che tutti conosciamo, magari evitando ciò che è più di dominio pubblico e inserendo invece dei dettagli meno conosciuti ma ugualmente interessanti.
Questo primo spazio lo voglio dedicare al mio film preferito, Colazione da Tiffany appunto, che non mi stanco mai di riguardare e che mi regala ogni volta mille emozioni. 
Non posso fare a meno di pensare a quanto per certi versi io mi ci rispecchi, il cambiamento di Holly e il suo rendersi conto che nella vita ci si innamora... Da 6 meravigliosi mesi ho sperimentato sulla mia pelle questo cambiamento e non tornerei indietro per niente al mondo; Paul ha detto che è la sola maniera per poter essere felici e bè, se fino a qualche tempo fa ero scettica, ora lo posso confermare al cento per cento. 
Anche se non basterà di certo a farvi carpire la magia di questa pellicola, vi lascio questo video con alcune delle scene più belle e significative e mi metto subito a scrivere la prima parte della "Audrey's life"! (nome partorito assolutamente sul momento ma che probabilmente terrò come titolo per la serie di post in quanto mi piaciucchia abbastanza). 

giovedì 27 gennaio 2011

Here i am.


Ed eccomi qui.
Davanti alla tastiera del pc in questa mia pausa dal folle studio pre-esame.
Essendo il primo intervento vorrei spendere due parole sul risvolto che vorrei dare a questo mio blog, finalmente aperto dopo tante indecisioni.
Uno spazio, così lo potrei definire. Uno spazio dove senza tante pretese una ragazza qualunque parla del proprio modo di vedere le cose.
Mi è sempre piaciuto scrivere e trovo che studiando comunicazione di massa, farlo pubblicamente possa essere un buon strumento per mettermi alla prova.
Ora però arriva la parte più "difficile", trovare dei validi contenuti che possano interessare alle persone che decidono di trascorrere un pò del loro tempo sulla mia pagina. (Chi non è interessato invece può tranquillamente passare al blog successivo ed evitare commenti privi di senso.)
Non voglio prefissarmi un tema preciso; trovo difficile e se vogliamo anche ingiusto focalizzarmi solo su un argomento, anche perchè probabilmente non riuscirei a mantenere la mia parola. Quindi preferisco non precludermi nulla e scrivere di getto qualsiasi cosa mi frulli per la mente, dalle notizie più bizzarre ai grandi fatti di attualità e ancora news, moda, musica, cinema, viaggi..
Sperando che questo piccolo spazio possa essere apprezzato, torno sui libri.. e che questa avventura abbia inizio!
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